La dichiarazione di conformità fa parte della documentazione tecnica di un prodotto, e ne costituisce insieme il riassunto e il fondamento per l’ottenimento della marcatura CE, e quindi della possibilità di mettere la macchina in commercio.
Senza marchio CE non è possibile vendere un macchinario; a sua volta, il marchio non si può apporre se non è supportato dalla dichiarazione di conformità.
Scopriamo di più su questo documento di certo indispensabile per qualunque fabbricante di macchinari industriali, e quali sono le regole e le normative utili per produrlo.
Dichiarazione di conformità CE: a cosa serve
La dichiarazione di conformità indica che un macchinario è stato realizzato in modo conforme alle regole imposte nella Direttiva Macchine 2006/42/CE.
La Direttiva Macchine, ricordiamolo, contiene una serie di normative e standard che costituiscono le linee guida per la realizzazione di un macchinario sicuro.
Sicurezza, in questo caso, è un termine che si riferisce specificatamente alla sicurezza sul lavoro per l’utilizzatore o l’operatore di macchina. Senza il rispetto di questi requisiti, e quindi senza l’ottenimento della dichiarazione di conformità, non sarà possibile né vendere né utilizzare la macchina.
Nella dichiarazione di conformità sono presenti tutti i dati relativi al fabbricante, a cui rivolgersi in caso di problemi con la macchina, e altre informazioni che riguardano:
- la persona che ha costituito il fascicolo tecnico della macchina;
- una descrizione della macchina stessa;
- riferimenti alle norme armonizzate applicate per la messa in sicurezza del macchinario;
- l’attestato ottenuto dall’esame CE e rilasciato dall’ente competente che ha eseguito i test di sicurezza sul macchinario, così come prescritto dall’allegato IX della Direttiva Macchine;
- luogo e data in cui è stata redatta la dichiarazione;
- nome della persona che ha scritto la dichiarazione.
Dichiarazione di conformità CE: dove si trova
La dichiarazione di conformità va allegata ad ogni esemplare di macchinario, insieme alla marcatura CE che la accompagna.
In alcuni paesi, soprattutto all’interno della comunità europea, questa prassi non viene sempre rispettata; questo perché, se la macchina è commercializzata all’interno dell’UE, è dato per scontato che sia fornita di dichiarazione di conformità in armonia con le norme europee.
In quest’ultimo caso non manca mai il marchio CE, e la marcatura è presente su ogni macchina.
La dichiarazione di conformità è solitamente presente all’interno del manuale d’uso; quando non è inserita all’interno del libretto di istruzioni, dovranno comunque essere presenti i riferimenti ai contenuti della dichiarazione di conformità CE.
Dichiarazione di conformità: le normative
Andiamo alla domanda fondamentale, al nucleo della certificazione di conformità: rispetto a cosa deve risultare conforme?
Per decretare se una macchina è stata costruita nel rispetto delle norme di sicurezza, il produttore del macchinario deve seguire una serie di step:
- annotare tutti i dettagli sia in fase progettuale che durante la realizzazione del macchinario, inclusi i test sulla macchina;
- eseguire una valutazione dei rischi in maniera autonoma;
- indicare, nella dichiarazione di conformità, quali sono le normative che sono state rispettate, totalmente o parzialmente.
Quando, per la struttura stessa del macchinario, il produttore non riesce in fase di produzione a mettere in sicurezza alcune parti, sarà sempre sua responsabilità creare sistemi di protezioni quali arresto, abbassamento di potenza, blocco e altri metodi che possano attivamente tutelare l’utilizzatore del macchinario.
Tali sistemi vanno indicati nel libretto di istruzioni. Nella dichiarazione di conformità si includono invece solo le normative rispettate, anche solo in maniera parziale.
Dichiarazione di conformità: auto dichiarazione o certificazione esterna?
Chi esegue, effettivamente, i test sul macchinario per decretare se sia sicuro o meno?
Ciò dipende dal tipo di macchina e in quale categoria il macchinario è collocato. Se per molti macchinari si può ricorrere all’autocertificazione, con il fabbricante unico responsabile della dichiarazione di conformità, per altre macchine si deve invece ricorrere a una certificazione esterna da parte di un ente preposto.
È il caso delle macchine pericolose, identificate nell’allegato IV della Direttiva Macchine.
Per questi macchinari, la dichiarazione di conformità deve essere rilasciata da un Organismo Notificato che procede o con un esame CE o con un controllo di Garanzia Qualità Totale.
Esiste, ancora, un’altra strada per questi ultimi macchinari. Se sono prodotti nel rispetto di tutte le norme armonizzate e coprono totalmente i Requisiti Essenziali di Salute e Sicurezza (RESS), possono allora procede in autonomia con un Controllo Fabbricazione Interno.
Dichiarazione di conformità: chi la firma
L’unico responsabile della dichiarazione di conformità è il produttore del macchinario.
Pertanto, la dichiarazione di conformità va firmata esclusivamente dal produttore della macchina, quindi dal fabbricante (capo dell’azienda).
La certificazione può anche essere redatta da altre persone, sempre all’interno dell’azienda stessa; la firma sulla dichiarazione è sempre, però, del grado più alto all’interno dell’impresa costruttrice.
La copia originale con la firma originale della dichiarazione va conservata per almeno dieci anni in azienda; le copie distribuite invece con i macchinari venduti possono essere stampate.
Esistono delle eccezioni alla firma del fabbricante sulla dichiarazione di conformità, e queste riguardano gli utilizzatori che hanno manipolato e modificato il macchinario per propria comodità.
Dal momento che ogni manipolazione o modifica sulla macchina va a compromettere il lavoro di messa in sicurezza fatto dal fabbricante, sarà allora chi ha modificato il macchinario autonomamente a dover procedere con una rivalutazione della sicurezza.
Ne consegue che, quando si eseguono modifiche sulla macchina, il fabbricante non è più il diretto responsabile della sicurezza del macchinario.