Nel corso del tempo possono verificarsi diverse situazioni nelle quali è necessario modificare una macchina per avvicinarla alle esigenze lavorative e produttive dell’azienda.
La macchina potrebbe essere obsoleta, il costruttore potrebbe non esistere più o non voler certificare la macchina, potrebbe essersi smarrito il manuale d’uso e manutenzione.
Cosa fare in questi casi?
Durante la revisione del testo della Direttiva Macchine, è stato affrontato il tema della modifica sostanziale delle macchine.
Non esisteva, infatti, una vera e propria definizione prima del 2021, né si era mai discusso sulle modifiche sostanziali apportate da un’entità diversa dal fabbricante originale del macchinario.
In questo articolo capiremo insieme cosa significa procedere alla modifica di una macchina in modo sostanziale e cosa devono fare i costruttori e gli imprenditori una volta effettuate le modifiche.
Cosa significa modificare una macchina?
Cosa accade concretamente quando si decide di effettuare una modifica a una macchina esistente, una modifica che va ben oltre l’ordinaria o la straordinaria manutenzione e perché si sceglie di procedere in questo modo?
L’intenzione è, solitamente, quella di ricavare un vantaggio competitivo senza comprare una nuova macchina, adattando quella già esistente alle nuove esigenze aziendali.
Per ottenere un risultato davvero rilevante in termini di produttività aziendale, è inevitabile intervenire sulla macchina con invasività, tanto da ipotizzare un serio rifacimento di alcune parti meccaniche e di molti elementi del sistema di comando.
Allora, se si entra tanto in profondità, si può ragionare su un profondo e radicale miglioramento del livello di sicurezza.
Un miglioramento possibile anche con costi contenuti perché sfrutterà comunque molti elementi già necessari per mettere in atto la modifica sostanziale che si vuole realizzare.
La domanda che ogni datore di lavoro deve porsi prima di procedere alla modifica di una macchina è: i pericoli ai quali sono esposti i miei operatori, sono rimasti invariati, li ho peggiorati o ne ho addirittura creati di nuovi?
Quando il costruttore progetta e costruisce una macchina lo fa a seguito di un’analisi dei rischi.
Una macchina modificata sotto il profilo della produttività o delle tipologie di prodotto realizzabili, non è, evidentemente, una macchina completamente nuova.
Gli interventi, inclusi quelli volti a migliorare la sicurezza, devono fare i conti con una serie di vincoli “fisici” che non ha invece chi comincia a progettare una nuova macchina “da un foglio bianco”.
Per questo è fondamentale riflettere nello specifico sulle conseguenze della modifica che vuole apportare, ragionando su ciò che è davvero necessario e ciò che è superfluo e realizzare un’ attenta e precisa valutazione dei rischi e una successiva analisi delle misure tecniche, ma anche organizzative, che si possono adottare per ridurre al minimo i rischi residui.
Differenze fra modifica sostanziale e non sostanziale di una macchina
Prima di tutto è indispensabile capire se la modifica che sto per apportare alla macchina è sostanziale o non sostanziale.
Cosa significa nello specifico?
Quando parliamo di modifica sostanziale ci riferiamo alla “modifica di un prodotto macchina, mediante mezzi fisici o digitali, dopo che tale prodotto macchina è stato immesso sul mercato o messo in servizio, che non prevista dal fabbricante e in seguito alla quale, la conformità del prodotto macchina rispetto ai requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della saluta può essere compromessa.“
Una modifica che, in parole povere, cambia radicalmente la macchina stessa e che potrebbe avere un impatto sui requisiti di salute e sicurezza.
Questo vuol dire che, a seguito della modifica sostanziale, esiste un nuovo fabbricante parziale per la parte della macchina che viene di volta in volta modificata e che potrebbe apportare una nuova marcatura CE e redigere una Dichiarazione di Conformità, solo sulla parte modificata e non sarà responsabile se la macchina, con il tempo, dovesse avere un problema strutturale meccanico.
I nuovi fabbricanti, in sintesi, devono:
- fare la valutazione dei rischi;
- preparare la documentazione tecnica, da conservare nel caso in cui le autorità la richiedano;
- apporre la marcatura CE con il loro nome;
- redigere e firmare una Dichiarazione di Conformità UE;
Una modifica non sostanziale, invece, non cambia la macchina e per questo motivo il costruttore e le relative responsabilità rimangono invariate.
Se la macchina dovesse subire modifiche per il miglioramento dei requisiti di sicurezza, esse non vengono considerate sostanziali.
Anche nel caso in cui la modifica della macchina non sia sostanziale, il datore di lavoro deve comunque garantire che gli operatori non siano esposti a rischi o infortuni.
Per questo è consigliabile predisporre una breve relazione tecnica per dimostrare che la modifica non è sostanziale, che non comporta alcun peggioramento in relazione ai rischi.
Sarebbe opportuno predisporre anche:
- eventuali istruzioni operative;
- eventuali aggiornamenti ai documenti di valutazione dei rischi.
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