Continua il nostro viaggio fra le certificazioni e i marchi del mondo. Oggi, in questo articolo, abbiamo deciso di parlarvi della certificazione necessaria per vendere sul mercato cinese: si tratta del marchio CCC e, senza di esso, non è possibile vendere, importare o utilizzare determinati prodotti e macchinari nelle attività aziendali cinesi.
Le procedure di export per macchinari o prodotti in Cina rappresentano una fase molto delicata per le aziende che hanno scelto di entrare nel mercato orientale.
Dal 2020, inoltre, viste le importanti procedure anti-Covid messe in atto dalla Cina, i controlli doganali dei prodotti importati nel paese si sono fatti via via più stringenti, rendendo ancora più complessa una rete burocratica già abbastanza impegnativa per gli imprenditori occidentali.
Nell’articolo di oggi, rispondiamo ad alcune domande relative al marchio CCC, cercando di capire cosa significhi esattamente CCC; quando è stato introdotto questo marchio e quali sono i passi della procedura per ottenere il certificato.
Cos’è il certificato cinese obbligatorio?
Simile ad altre certificazioni per la standardizzazione della qualità dei prodotti, come il sistema europeo CE, il certificato cinese è un marchio di sicurezza obbligatorio per diversi prodotti, fabbricati in Cina o importati da altri paesi, venduti sul mercato cinese.
Conosciuto comunemente come marchio CCC, dall’acronimo che proviene dall’inglese China Compulsory Certificate, esso divenne effettivo nel 2002.
I prodotti che ottengono questa certificazione possono essere importati, venduti e/o utilizzati nelle attività aziendali in Cina.
Questo marchio, in realtà, presenta diverse differenze e peculiarità rispetto alle certificazioni europee, anche se le norme cinesi sono in gran parte derivate da quelle internazionali dell’IEC (International Electrotechnical Commission).
Il sistema normativo cinese fa capo alla CNCA (Certification and Accreditation Administration) un ente statale che si avvale, per la stesura delle norme specifiche, di un organismo operativo denominato China Quality Certification Centre (CQC).
È importante notare come, al contrario della marcatura CE, il CCC non ha una validità permanente: è richiesto obbligatoriamente un processo di rinnovo annuale della certificazione. Dopo alcuni anni, è necessario ripetere l’intera procedura di certificazione.
Le categorie di prodotto che richiedono il CCC
La normativa CCC (China Compulsory Certification) presidia una vasta gamma di prodotti con l’obiettivo di garantire la tutela della salute, la protezione dell’ecosistema, la salvaguardia della sicurezza. Si applica sia ai beni prodotti localmente, sia a quelli importati.
Le categorie di prodotto che richiedono il marchio CCC obbligatorio sono in costante aggiornamento, e capita spesso che alcuni prodotti vengano aggiunti o rimossi alla lista.
I prodotti che non rispondono ai requisiti CCC, potrebbero non passare le dogane cinesi ed essere soggetti a multe.
Alcuni dei prodotti che richiedono obbligatoriamente il marchio CCC sono:
- cavi e fili elettrici;
- apparecchiature e sistemi informatici;
- interruttori per circuiti e installazioni, apparecchiature di protezione e di connessione;
- accessori e componenti di sicurezza per veicoli e motocicli;
- motori elettrici a bassa potenza;
- veicoli a motore;
- utensili elettrici (intesi come “handheld power tools”, ovvero utensili elettrici tenuti a mano);
- sensori e apparecchiature antintrusione;
- macchine saldatrici;
- apparecchi audio e video (esclusi gli apparecchi audio per servizi di radiodiffusione e automobili);
- sistemi antincendio;
- elettrodomestici e apparecchi elettrici similari;
- terminali per telecomunicazione;
- macchinari agricoli;
- vetri di sicurezza;
- apparecchi di illuminazione;
- apparecchi elettrici a bassa tensione;
- pneumatici;
- prodotti per la decorazione e la ristrutturazione;
- giocattoli;
- prodotti IT;
- prodotti in lattice;
- apparecchiature medicali
La procedura per ottenerlo
Il processo per l’acquisizione della certificazione di solito richiede dai 6 ai 9 mesi ed è composto da alcuni step fondamentali.
Sono esclusi dagli obblighi di certificazione i prodotti destinati a un impiego temporaneo e non commerciale (come i materiali per l’esposizione in fiere e mostre, l’utilizzo per test ed esperimenti scientifici ecc…), i prodotti utili alla realizzazione di linee di produzione in Cina (come ad esempio i ricambi di prodotti fuori produzione) oppure inclusi in altri beni che saranno riesportati.
La procedura per il rilascio del marchio CCC prevede i seguenti passaggi:
- Domanda presso un ente autorizzato (ACB: Authorized Certification Body). Gli organismi abilitati sono solo cinesi e il più importante è lo stesso CQC (China Quality Certification Center).
- Prove di tipo sul prodotto effettuate presso un laboratorio autorizzato (ATL: Authorized Testing Laboratory) che può essere localizzato anche in Europa. Il CQC infatti partecipa a un accordo internazionale di mutuo riconoscimento delle prove (CB Scheme) a cui aderiscono 42 Paesi, inclusa l’Italia.
- Ispezione preliminare del luogo di produzione da parte dell’ente di certificazione. L’ispezione è effettuata per verificare che il sistema di controllo della qualità rispetti gli standard cinesi.
- Valutazione dei risultati con conseguente rilascio del certificato (se il parere è favorevole).
- Applicazione del marchio CCC sul prodotto.
- Ispezione annuale di controllo sul luogo di produzione.
A partire dal 1 maggio 2003, i prodotti esportati in Cina senza marchio CCC possono essere detenuti al confine da parte delle dogane cinesi e soggette a sanzioni, oppure rispediti al mittente.
Per instaurare rapporti commerciali fruttuosi e durevoli con attività e aziende cinesi, senza rischi, timori, lungaggini e difficoltà alla dogana, è bene informarsi al meglio e ottemperare a tutte le richieste burocratiche.