La lingua italiana conta, ad oggi, 260 mila parole. È il dato che si ricava contando una per una le parole dell’Hoepli, uno dei vocabolari ufficiali della nostra lingua.
Spostandoci all’estero, questo numero è destinato a salire di diverse migliaia di parole. Lo svedese ha ben 600 mila parole, l’inglese 470 mila, il giapponese circa 500 mila.
Una vastità immensa di lemmi e significati, dalle parole di uso comune a quelle specifiche per ogni tipologia di settore, tecnico, medico, scientifico, artistico, musicale e molto altro.
Scegliere le parole giuste, specialmente per chi scrive di mestiere, non è affatto facile. La prima considerazione da fare riguarda il pubblico che leggerà quei testi, il target, si dice in gergo, che potrà trarre dei vantaggi dalla lettura dei nostri documenti.
Lo sanno bene proprio i technical writers, ossia gli scrittori di manuali d’uso, che si trovano davanti alla necessità di utilizzare due registri linguistici: uno chiaro, diretto, incisivo, scarno di troppe subordinate, con frasi brevi e precise; un altro molto settoriale, nell’uso di nomi, verbi e aggettivi che possano essere di facile identificazione per gli addetti ai lavori.
Se focalizziamo l’attenzione solo sul nostro settore, qualunque esso sia, è facile rendersi conto di quante parole possano essere subito capite solo da chi parla la nostra stessa lingua lavorativa.
Termini e costruzione del linguaggio, in questo senso, diventano molto delicati e bisogna averne una conoscenza davvero approfondita.
Può succedere, però, nel bel mezzo della compilazione di un libretto di istruzioni, che allo scrittore di manuali d’uso non viene in mente proprio quella parola specifica, che potrebbe completare perfettamente il testo e confezionare un paragrafo impeccabile.
Ebbene, tutti gli specialisti del settore della manualistica hanno un’arma segreta di cui si avvalgono per essere sempre sicuri di trovare e utilizzare la parola giusta: il termbase.
Cos’è un termbase e perché utilizzarlo
Termbase è una parola inglese che nasce dall’unione delle parole terms (termini) e database (archivio). Il termbase è proprio questo: un archivio di parole, settoriali e specifiche, che ogni scrittore tiene sempre pronto per utilizzare i lemmi più indicati all’interno del testo che sta scrivendo.
Anche il technical writer più bravo può incappare in una momentanea dimenticanza, oppure può trovarsi indeciso su quale termine scegliere tra due che hanno un significato molto simile, ma uno potrebbe rivelarsi più efficace e specifico dell’altro.
Il termbase aiuta a trovare le parole giuste e a inserirle al momento giusto in ogni libretto di istruzioni o manuale di manutenzione che lo scrittore del manuale sta compilando.
Se non si sfrutta uno strumento così efficace come il termbase, si corre il serio rischio di privare il testo di una coerenza e un significato univoco.
Immagina cosa potrebbe succedere se consegnassi a degli operatori di macchina un manuale colmo di termini equivoci, poco chiari e ambigui: metteresti a rischio non solo l’efficacia del tuo manuale, ma anche la loro stessa salute sul lavoro.
Il termbase è un ottimo metodo per compilare un manuale davvero efficace e lasciare il cliente soddisfatto con il suo libretto di istruzioni.
Come strutturare un termbase
Il processo di creazione e gestione di un termbase viene chiamato gestione terminologica.
L’obiettivo della gestione terminologica è quello di creare delle mappe terminologiche, ossia dei grafici strutturati proprio come mappe concettuali che creano connessioni termini e rendono il loro utilizzo più semplice.
Il lavoro per mappe è un lavoro di logica, e proprio perché viene sfruttata la logica, e in particolare la semantica, sarà più facile per lo scrittore ritrovare il termine corretto all’interno di un gruppo di termini uniti tra loro.
È importante capire che nessun termine è a sé stante. La lingua è un flusso continuo, per cui ogni parola è legata concettualmente ad un’altra.
Se il technical writer non ricorda il nome specifico di una chiave di lavoro, può cercare la parola “chiave” nel suo database e risalire a tutti i tipi di chiave esistenti. Se è riuscito a creare un database ancora più preciso, aggiungendo dei filtri di ricerca, questo compito è reso ancora più veloce.
La gestione terminologica dà vita ad un glossario, che diventa un vero e proprio patrimonio linguistico per chi scrive manuali d’uso, e a cui può attingere ogni volta che ne senta il bisogno.
Traduttore vs termbase: le differenze
L’addetto alla redazione di manuali d’uso può lavorare solo su una lingua, generalmente la sua madrelingua, o essere chiamato a tradurre lo stesso testo anche in lingue diverse.
Non è inusuale, anzi: pensiamo a quanti manuali d’istruzione sono raggruppati in un unico libretto contenente le diverse traduzioni.
Il technical writer si ritroverà quindi ben più di un termbase a sua disposizione. Converrà, anzi, creare più termbase da conservare e utilizzare per ogni lingua in cui il manuale dovrà essere tradotto.
A questo punto potrebbe sorgere spontanea una domanda: perché utilizzare un termbase, e non direttamente un software di memoria di traduzione?
Questi ultimi sono software generalmente riservati ai traduttori, che possono memorizzare e ritrovare facilmente intere porzioni di testo che ricorrono spesso all’interno di un articolo, di un manuale, o anche di un libro.
Ciò permette di semplificare e velocizzare il lavoro, trovando già quelle parti di testo, ripetute più volte, tradotte immediatamente.
I software di questo tipo traducono, però, intere frasi o parti di una frase. È un lavoro più elaborato, in cui i segmenti di testo sono memorizzati per intero come facenti parti di una singola unità di traduzione.
Nel termbase, invece, ogni lessico è tradotto singolarmente, così ad ogni termine corrisponde un solo significato, a prescindere dalla frase in cui viene inserita.
Hai utilizzato un termbase nella prima stesura del tuo manuale? Se non sei sicuro della reale efficacia della terminologia utilizzata, e di come il tuo libretto di istruzioni possa essere interpretato, richiedi il test del tuo manuale sul nostro sito.